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Santa Rosalia e’ libro dedicato alla Patrona di Palermo

9 giugno 2012 a Villa Niscemi il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha presentato i libro di Sara Favarò9 giugno 2012 a Villa Niscemi il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha presentato i libro di Sara Favarò “SANTA ROSALIA Immagini, curiosità, preghiere, canti”.

Il libro è stato pubblicato dalla casa editrice “Qanat” ed illustrata dalle fotografie dell’editore Toni Saetta. Sara Favarò è una nota scrittrice, giornalista, cantautrice e poetessa la quale si dedica anche allo studio delle tradizioni popolari siciliani.

Il presente volume è secondo che Favarò dedica alla “Santuzza” (nominativo popolare di Santa Rosalia). La prefazione al volume è stato scritto dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il quale sottolinea il legame tra la storia e le tradizioni del passato ed attuali necessità della città e dei cittadini che vogliono vedere di nuovo Palermo rinata e “Felice”, un centro culturale ed economico del Mediterraneo.

Il libro sulla Santuzza, compendio esemplare di fatti storici e di memorie orali, costituisce secondo l’autrice una testimonianza incoraggiante della cultura e dell’inventiva dei palermitani.

Fa parte del volume anche un capitolo dal libro dello scrittore e viaggiatore russo A.S.Norov “Viaggio in Sicilia nel 1822” (Fondazione Culturale Lauro Chiazzese, 2003. Traduzione di Emilia Sakharova). Il capitolo rappresenta la testimonianza storica dove l’autore descrive i festeggiamenti in onore di Protettrice di Palermo Santa Rosalia alle quali lui era presente 190 anni fa. Il capitolo si conclude con la seguente affermazione: “Questa festa . . . ha una carica di grande solennità ed è uno spettacolo unico nel suo genere.”

Alla presentazione del libro oltre al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’autrice Sara Favarò ha preso parte anche il Console Generale della Federazione Russa Vladimir Korotkov, il quale ha ricordato dei legami che esistevano da tempo tra Palermo e la Russia. Molti viaggiatori, scrittori e pittori russi hanno visitato questa città. Nel inverno 1845-45 lo Zar Nikola I ha soggiornato con la famiglia a Palermo nella palazzina che si trovava in corso Olivuzza.

La Presidente dell’Associazione “Sicilia-Russia” Emilia Sakharova, la traduttrice del libro di A.S.Norov, ha parlato del ruolo degli scrittori e dei pittori russi che con le loro opere hanno fatto conoscere al pubblico russo il ricco patrimonio naturale e culturale della Sicilia e delle possibilità di scambi delle opere d’arte di reciproco interesse tra Palermo e la Russia.

In conclusione l’attore Nicasio Sampognaro ha declamato alcuni brani tratti dal libro, mentre il mezzosoprano Ermelinda Amalia Gatto ha interpretato dei canti sul tema.

Il giorno di Santa Rosalia si celebra il 15 luglio. Questa e la storia del festeggiamento.

Nel 1624 nella città di Palermo, martoriata dalla peste la popolazione si affidava invano alle sante protettrici della città. La peste era terminata solo dopo che i resti della Vergine Rosalia, trovati nella grotta di monte Pellegrino; dove ha vissuto nel 12 secolo, fossero stati portati in processione per le vie della città.

La prima celebrazione e stata fatta nel 1625 e da allora non si è mai interrotta. Ancora adesso il “festino” è una grande festa popolare che richiama centinaia di migliaia di fedeli, curiosi e turisti, e che consiste in spettacoli, mostre e concerti che iniziano i primi giorni di luglio e si concludono con le celebrazioni religiose del 15 luglio.

La processione, composta da un carro trionfale con la statua della santa, si ferma davanti alla Cattedrale, ai quattro canti (momento in cui, tradizionalmente, il sindaco in carica depone dei fiori ai piedi della statua della Santa gridando “Viva Palermo e Santa Rosalia!”) e alla Marina, dove ha luogo un grande spettacolo pirotecnico accompagnato da musica sinfonica eseguita dal vivo.

Durante le celebrazioni si consumano cibi che fanno parte della tradizione popolare palermitana: la pasta con le sarde (la pasta chî sardi), i babbaluci (lumache bollite con aglio e prezzemolo), lo sfincione (‘u sfinciuni), il polpo bollito (‘u purpu), Calia e simenza (‘u scacciu).

Emilia Sakharova, autore e traduttore in lingua italiana

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